È stato dimostrato recentemente che le forze astronomiche Luni-Solari hanno ruolo-chiave nella deriva dei continenti e sui terremoti: “Il terremoto avviene quando la soglia critica energetica della faglia è raggiunta e lì la componente verticale della marea può contribuire all’innesco.”
Secondo gli studi di Davide Zaccagnino, Francesco Vespe, Carlo Doglioni, Tidal modulation of plate motions, Earth-Science Reviews, Volume 205, 2020, 103179, ISSN 0012-8252, https://doi.org/10.1016/j.earscirev.2020.103179 (2020) le maree influenzano non solo gli oceani, ma anche la Terra solida e la sua crosta. Lo studio ha fatto luce sulla importanza delle maree solide, quelle deformazioni che oscillano su e giù ma anche orizzontalmente il suolo e la crosta terrestre di poche decine di cm durante il passaggio allo zenit dei due principali corpi celesti che interessano il nostro pianeta, ovvero la Luna e il Sole, dimostrando il legame tra lo spostamento delle placche tettoniche verso Ovest e la componente orizzontale delle maree terrestri.
“La componente verticale della marea solida terrestre diminuisce (alta marea) o aumenta (bassa marea) rispettivamente il carico litostatico agente sui volumi crostali e sulle faglie, favorendone così l’attivazione. Se assumiamo 0,48 kPa di sollecitazione orizzontale al passaggio del corpo di marea marea, su un tempo di 365 giorni x due volte al giorno x 300 anni, risulterebbe più di 10 MPa, che è nell’ordine di una caduta di stress di un forte terremoto .”
“Queste forze astronomiche giocano un ruolo decisivo nel descrivere i moti della deriva dei continenti che, quindi, lentamente si muovono verso ‘ovest’ grazie alla spinta orizzontale delle maree solide rispetto al mantello sottostante, lungo un flusso ondulato descritto dal cosiddetto equatore tettonico che fa un angolo di circa 30° con l’equatore geografico. Il flusso delle placche e il suo equatore tettonico hanno un’inclinazione vicina al piano dell’eclittica più il piano di rivoluzione lunare (circa 29°) e imita l’angolo della proiezione lunare sulla Terra.“ (v. figura).
Quindi: la componente verticale delle maree di origine luni-solare (sia solida che liquida) può innescare sismicità solo al raggiungimento della soglia di energia orizzontale nel corso di decine (o centinaia) di anni, motivo per cui non solo ogni terremoto ha una sua storia peculiare dal punto di vista dell’accumulo energetico, ma anche è difficile sapere con precisione quando rilascerà energia, se ci si basa solo su questi calcoli geologici. In più, la Luna “guida” il movimento delle placche lungo il suo asse di rotazione intorno alla Terra.
Questo parametro del QUANDO la faglia può rilasciare energia è possibile ottenerlo calcolando invece le forze Newton (componente verticale) delle forze mareali in atto che contribuiscono all’innesco. Non è tanto la maggior o minor forza Newton luni-solare (e dei pianeti del Sistema Solare), quanto la sua maggior/minor stabilità nelle 48 ore a contribuire all’innesco sismico. Vedi a tal proposito l’abstract dell’articolo che sto scrivendo per una rivista scientifica, DOI: 10.13140/RG.2.2.18047.69281.
Gli algoritmi del modello EqForecast che informa il Servizio di Allerta pre-sismica per l’Italia sono in grado di calcolare e di allertare gli utenti iscritti al servizio, sul QUANDO avverrà il prossimo terremoto M4 o superiore (a poche ore/minuti prima dell’eventuale evento sismico), al netto di una percentuale di circa il 5% di falsi allarmi, in termini di tempo di vita di una persona collegata come utente dell’App. Questa percentuale scende a meno del 3% per le previsioni terremoti >M5.