Campi Flegrei, eruzione non imminente ma è in corso un’evoluzione dopo secoli di silenzio.

Uno studio di EqForecast sull’evoluzione sismica dei CF dal 1987 ad oggi.

L’Osservatorio Vesuviano oramai da tempo avverte di un rischio sismico a livello “giallo”. Cosa significa?

L’Osservatorio affermava qualche tempo fa infatti che “Da mesi si assiste, nella zona della Darsena di Pozzuoli, ad un evidente innalzamento del suolo al punto che in occasione della bassa marea alcune barche si ritrovano praticamente a secco.”

Il sollevamento del suolo.

L’Osservatorio Vesuviano, nell’ultimo bollettino di luglio 2023, evidenzia un sollevamento del suolo della caldera dei Campi Flegrei d icirca 15±3 mm/mese. Da settembre 2020 ad aprile 2021 era stato di 13 mm/mese con un incremento, rispetto al valore di circa 10 mm/mese riportato a gennaio 2020 e di circa 6 mm/mese, registrato nel periodo gennaio-agosto 2020. Dalla fine di maggio 2023 si registra una riduzione della velocità del sollevamento, il cui valore preliminare è di circa 10±3 mm/mese.

Il sollevamento totale registrato alla stazione GNSS di RITE è di circa 111 cm da novembre 2005, e come si nota dalla curva di sollevamento sotto riportata, essa conferma un andamento esponenziale del sollevamento, chiaro segno che negli ultimi tempi l’aumento del sollevamento del suolo è stato più veloce rispetto ai tempi precedenti.

Lo studio del 2017

Manca inoltre un’eruzione nella caldera dei Campi Flegrei dal 1538, ossia da quasi 500 anni. A tal proposito un articolo scientifico del 2017 dimostrerebbe come nella caldera dei Campi Flegrei in realtà l’attività relativa ad un prossimo parossismo sia già ricominciata a partire dal 1950.

Gli autori specificano che in base ai loro studi sulle deformazione delle rocce di superficie della caldera, lo stress accumulato nella crosta dei Campi Flegrei già nel 2017 era circa quattro volte la sua possibile resistenza alla trazione e quindi si sta avvicinando ad un regime di deformazione anelastico, che può essere solo temporaneo, prima della rottura e quindi dell’eruzione.

“Il sollevamento già registrato di 4,2 m indica che il regime anelastico può continuare fino a raggiungere un totale sollevamento tra 5 e 10 m prima che si possa prevedere un’eruzione.”

I tre periodi di attività registrati dal 1950 ad oggi ai CF hanno deformato le rocce ad un punto abbastanza prossimo al massimo consentito dalla resistenza delle rocce: da ora in poi ogni sciame sismico, collegato ad un rapido innalzamento complessivo (dal 1950) di oltre i 10 metri del suolo dovrebbe indurre all’allerta, perché oltre questo limite gli aumenti della deformazione agli stress litostatici accumulati possono scaricarsi solo tramite un movimento di faglia da cui l’attività magmatica può filtrare fino alla superificie. “Gli abitanti dei Campi Flegrei hanno sperimentato tre episodi di rapido sollevamento del suolo nel corso di sette decenni, senza un’eruzione. Ciò favorisce la visione che i sollevamenti rapidi costituiscano scarsi indicatori di imminente attività vulcanica”.

Gli sciami sismici degli ultimi 35 anni.

Nel grafico sotto riportato ho fatto una ricostruzione dell’andamento sismico, dal 1987 ad oggi, dei Campi Flegrei e del Vesuvio. Come si nota dalla linea di tendenza arancione di medio periodo 1987-2023 (la linea di tendenza R misura l’evoluzione del tasso di crescita nel empo delle magnitudo), le magnitudo sono tendenzialmente in calo (leggera pendenza negativa) e non in crescita. In un quadro evolutivo di lungo periodo quindi non risulterebbe ancora un’evoluzione di sciami sismici in rialzo, mentre chiaramente questo trend più recente al rialzo delle magnitudo coincide peraltro con il trend al rialzo del sollevamento del suolo (si veda anche il grafico precedente).

Aggiornamento al 03.10.2023.

Noto un’evoluzione nella situazione della linea di tendenza arancione 1987-2023 delle magnitudo citata sopra, per cui all’11.06.2023 aveva una pendenza negativa di -0,029 (primo grafico), mentre al 26.09.2023 la pendenza negativa della stessa è vicina a 0 (-0,004, secondo grafico), fino a raggiungere la pendenza neutra di 0° con il terremoto accaduto il 03.10.2023 di M4 (terzo grafico): è bastata l’attività sismica da giugno a ottobre 2023 per recuperare il silenzio sismico degli ultimi 23 anni.

Quindi il valore della linea di tendenza è velocemente diminuito perché da giugno a settembre 2023 l’attività sismica ai Campi Flegrei è aumentata. Se il trend continuasse, allora la pendenza della retta interpolatrice passerebbe a valori R positivi, dandoci anche dal punto di vista matematico un riscontro di crescita della frequenza e magnitudo sismiche rispetto al tempo trascorso 1987-2023.

ciao

La seconda cosa che osservo è che ovviamente tutto questo andamento sismico si manifesta periodicamente, a sciami.

Terza cosa che osservo è che il picco del 11.06.2023 di 3.6Richter è solo di poco superiore a quello accaduto a fine 1999: dopo di che all’epoca c’è stato un progressivo abbassamento del magnitudo e poi la fine del fenomeno. Potrebbe essere lo stesso questa volta? A vedere quanto è accaduto tra settembre e ottobre 2023 parrebbe di no.

In base a quanto detto, insomma, l’eruzione ai CF non risulterebbe imminente, ma le analisi suggeriscono che sia in atto un processo evolutivo, dopo secoli di silenzio.


Sul tema dei Campi Flegrei, leggi anche questi miei passati articoli.

Stefano Calandra – EqForecast

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